← Back to archive

Return to Origins

Event:
Published:
Cover image for Return to Origins

I had never realized how important it was to return to a way of traveling that you thought you had forgotten. November 2024, Sardinia: two weeks, the first one in a van, rediscovering the beauty of slow movement that had marked my childhood.

The arrival in Cagliari was sweet and peaceful. The city center showed itself in its autumn dress, without the summer frenzy, perfect for an evening stroll that anticipated what would be the tone of the entire journey. The next day, a bike ride through the salt flats and city beaches. Birdwatching among flamingos and, incredibly, parrots. I had been to these same places seven years before and there were no parrots. Amazing how they adapted so easily and reproduced, probably escaped from someone's home to conquer a new Mediterranean freedom.

And then, culinary betrayal: after the ride, rushing to eat Brazilian açaí. In love with this superfood since September, after a trip to Portugal, I discover that among the very few Italian cities to have this chain is precisely Cagliari. I couldn't not go, betraying the beloved Sicilian granita. As a Sicilian, I admit my guilt, but açaí with its infinite toppings from nuts to fresh fruit has an irresistible charm.

Açai in Cagliari

The Van and Childhood Memory

Then comes the moment: getting into the rented van. I wouldn't be driving it, I was terrified at the mere thought. Today, driving a van every day, I regret not even trying it. The possibility of driving it in November, without the chaos of high season, with those breathtaking landscapes and that absolute tranquility...

The van trip was fantastic and instantly brought me back to my childhood in my family's old camper. I hadn't been in a camper for more than ten years, but I had grown up traveling that way. Rediscovering the beauty of freedom to move, to sleep wherever you want, with that slowness that today seems like a luxury. For me this is real travel: not using planes, seeing the landscape change gradually, adapting to the climate and challenges of the place, fully enjoying its beauty with calm.

Returning to this awareness I had lost was incredible. I feel truly fortunate and thank my parents for the numerous camper trips we shared together, for teaching me the slowness and beauty of Italy.

Sunset reflected from the van

Hidden Sardinia

As a family, in the camper, we had never been to Sardinia, despite having seen practically all of Italy. I discovered incredible beauty, especially in the less touristy places. Beyond the famous postcard beaches, Sardinia has an extraordinary hinterland: fantastic wildlife, deer that wake you up at night with their calls echoing in the nocturnal silence around the van.

A deer in the distance

The mountains near Iglesias, not very high but full of vegetation and breathtaking views. And then Nebida, with its cliffs of a beauty that needs no filters, laden with millenary geological history. The sunset I saw from there remains one of those moments when you understand why you chose to travel slowly. Only by truly stopping can you realize how much more beautiful the world is than you imagined.

Me in the mountains of southwest Sardinia

An Invitation to Slowness

There's a lesson this journey reminded me of forcefully: slow movement is not just a way of traveling, it's a way of living. When you move by van, car, bike or on foot, the journey itself becomes the destination. Every kilometer has meaning, every stop is a choice, every view is a gift you've earned through patience.

In an era of low-cost flights and hit-and-run weekends, rediscovering slowness is almost a revolutionary act. It's choosing to see how vegetation changes, how light transforms, how each region has its own smells and sounds. It's realizing that Italy is incredibly varied and beautiful, and that often the most touristy places are just the surface of a much deeper beauty.

Sunset from Nebida

I hope this story can inspire readers to experiment with slow travel: by car, van, bike or on foot. To avoid air travel when possible and rediscover the pleasure of moving at your own pace, following curiosity more than schedules.

Because in the end, as I rediscovered in that Sardinian week, on that journey I wasn't going somewhere. I was returning to a rhythm that our body and mind recognize as natural.

Twilight from Nebida

← Torna all'archivio

Ritorno alle Origini

Evento:
Pubblicato:
Immagine di copertina per Ritorno alle Origini

Non avevo mai realizzato quanto fosse importante tornare a un modo di viaggiare che credevi di aver dimenticato. Novembre 2024, Sardegna: due settimane di cui la prima in van, riscoprendo la bellezza del movimento lento che aveva segnato la mia infanzia.

L'arrivo a Cagliari fu dolce e tranquillo. Il centro cittadino si mostrava nella sua veste autunnale, senza la frenesia estiva, perfetto per una passeggiata serale che anticipava quello che sarebbe stato il tono di tutto il viaggio. Il giorno dopo, giro in bicicletta tra le saline e le spiagge della città. Birdwatching tra fenicotteri e, incredibile ma vero, pappagalli. Ero stato in questi stessi luoghi sette anni prima e non c'erano pappagalli. Assurdo come si siano adattati così facilmente e riprodotti, probabilmente fuggiti da qualche casa per conquistarsi una nuova libertà mediterranea.

E poi, tradimento culinario: dopo il giro, corsa a mangiare l'açaí brasiliano. Innamorato di questo superfood da settembre, dopo un viaggio in Portogallo, scopro che tra le pochissime città italiane ad avere questa catena c'è proprio Cagliari. Non potevo non andarci, tradendo l'amata granita siciliana. Da siciliano, ammetto la colpa, ma l'açaí con i suoi infiniti topping dalla frutta secca a quella fresca ha un fascino irresistibile.

Açai a Cagliari

Il Van e la Memoria dell'Infanzia

Poi arriva il momento: salire sul van noleggiato. Non l'avrei guidato io, ero terrorizzato al solo pensiero. Oggi, guidando un van ogni giorno, rimpiango di non averlo nemmeno provato. La possibilità di guidarlo a novembre, senza il caos dell'alta stagione, con quei panorami mozzafiato e quella tranquillità assoluta...

Il viaggio in van fu fantastico e mi riportò istantaneamente all'infanzia nel vecchio camper della mia famiglia. Non salivo su un camper da più di dieci anni, ma ero cresciuto viaggiando così. Ritrovare la bellezza della libertà di muoversi, di dormire dove si vuole, con quella lentezza che oggi sembra un lusso. Per me questo è il vero viaggio: non usare aerei, vedere il paesaggio cambiare gradualmente, adattarsi al clima e alle sfide del luogo, goderne appieno la bellezza con calma.

Ritornare a questa consapevolezza che avevo perso è stato incredibile. Mi sento veramente fortunato e ringrazio i miei genitori per i numerosi viaggi in camper vissuti insieme, per avermi insegnato la lentezza e la bellezza dell'Italia.

Tramonto riflesso dal van

La Sardegna Nascosta

In famiglia, in camper, non eravamo mai stati in Sardegna, nonostante avessimo visto praticamente tutta l'Italia. Scoprii una bellezza incredibile, soprattutto nei luoghi meno turistici. Oltre alle famose spiagge da cartolina, la Sardegna ha un entroterra straordinario: una fauna fantastica, cervi che ti svegliano di notte con i loro richiami che rimbombano nel silenzio notturno intorno al van.

Un daino in lontananza

Le montagne vicino a Iglesias, non altissime ma piene di vegetazione e panorami che tolgono il respiro. E poi Nebida, con le sue scogliere di una bellezza che non ha bisogno di filtri, cariche di storia geologica millenaria. Il tramonto che ho visto da lì rimane uno di quei momenti in cui capisci perché hai scelto di viaggiare lentamente. Solo fermandoti davvero puoi accorgerti di quanto il mondo sia più bello di quanto immaginassi.

Io nelle montagne della Sardegna sud ovest

L'Invito alla Lentezza

C'è una lezione che questo viaggio mi ha ricordato con forza: il movimento lento non è solo un modo di viaggiare, è un modo di vivere. Quando ti muovi in van, in auto, in bici o a piedi, il viaggio stesso diventa la destinazione. Ogni chilometro ha un senso, ogni sosta è una scelta, ogni panorama è un regalo che ti sei meritato attraverso la pazienza.

In un'epoca di voli low-cost e weekend mordi e fuggi, riscoprire la lentezza è quasi un atto rivoluzionario. È scegliere di vedere come cambia la vegetazione, come si trasforma la luce, come ogni regione ha i suoi odori e i suoi suoni. È accorgersi che l'Italia è incredibilmente varia e bella, e che spesso i luoghi più turistici sono solo la superficie di una bellezza molto più profonda.

Il tramonto da Nebida

Spero che questo racconto possa ispirare chi legge a sperimentare un viaggio lento: in auto, in van, in bici o a piedi. A evitare gli spostamenti in aereo quando possibile e a riscoprire il piacere di muoversi con i propri ritmi, seguendo la curiosità più che gli orari.

Perché alla fine, come ho riscoperto in quella settimana sarda, in quel viaggio non stavo andando da qualche parte. Stavo tornando a un ritmo che il nostro corpo e la nostra mente riconoscono come naturale.

Il crepuscolo da Nebida

📻 Soundtrack

Album Cover

🎵 Caricamento...

YouTube Music

The sweet melancholy of 'When I Grow Up' by First Aid Kit perfectly reflects the feeling of this journey: not nostalgia for its own sake, but the rediscovery of who we truly are when we return to our natural rhythms.

Album Cover

🎵 Caricamento...

YouTube Music

La dolce malinconia di 'When I Grow Up' dei First Aid Kit riflette perfettamente il sentimento di questo viaggio: non nostalgia fine a se stessa, ma la riscoperta di chi siamo davvero quando torniamo ai nostri ritmi naturali.

📍 Places I've Explored